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Tue, 05/17/2016 - 12:22 -- admin
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Descrizione generale: 

L'oasi egiziana rappresenta l'estremo polo Orientale dell'area ancora oggi abitata dalle antiche popolazioni autoctone del NordAfrica. I Berberi, o amazinghen, sono gli abitanti indigeni delle terre che si estendono dalle coste atlantiche del Marocco fino ai confini orientali della Libia e preservano ancora oggi un'identità comune, nonostante appartengano a stati nazionali diversi. Il principale fattore identitario è la lingua: le comunità Berbere del NordAfrica ancora oggi parlano dialetti simili tra di loro, principalmente non scritti e completamente diversi dall'arabo. Quest'ultimo infatti è stato imposto nel quinto secolo d.C. dalle truppe Musulmane provenienti da Oriente che hanno convertito, sottomesso e confinato le popolazioni indigene nelle aree rurali dove sono tuttora stanziate. Gli abitanti di Siwa appartengono a questa etnia, visto che parlano un dialetto Berbero, il Siwi, e presentano i tratti somatici comuni alle altre comunità (come gli occhi chiari su carnagione scura). Tale appartenenza identitaria si riflette nell'artigianato che producono, come gli abiti tradizionali ricamati, il cui stile è stato preservato nel tempo dalle donne dell'oasi, socialmente considerate le “custodi” della cultura locale. Per secoli la tecnica tradizionale di ricamo basata sulla ripetizione di specifici simboli e linee è stata tramandata da madre in figlia, senza lasciare molto spazio all'innovazione. I simboli che le donne di Siwa utilizzano per abbellire i loro abiti vengono ripetuti e riprodotti seguendo fedelmente determinate regole stilistiche delle quali è ormai molto difficile carpirne la motivazione originale. 
C'è chi sostiene che i simboli corrispondano all'antico alfabeto della lingua berbera comune dalla quale si sono sviluppati i dialetti locali; o addirittura di un lessico segreto utilizzato dalle donne per comunicare fra di loro. Nonostante il nesso simbolo-lettera possa apparire come una forzatura, è certo che i motivi figurativi utilizzati dalle donne di Siwa fanno parte di un linguaggio simbolico comune a tutte le comunità Berbere nordafricane. Motivi figurativi stilizzati che rappresentano piante e animali o che sono associati con l'idea di femminilità e fertilità, sono riscontrabili nei ricami Siwani così come nei tessuti Marocchini. Ancora oggi si possono riconoscere i motivi protettivi anti malocchio, visto che si basano su specifiche geometrie e numeri che sono condivisi anche dai beduini del Sinai e della Palestina.
Pare che le donne Berbere e Beduine fossero solite tatuarsi tali simboli e che con l'avvento dell'Islam -contrario ai tatuaggi, siano stati trasferiti su abiti e monili così da mantenere la loro funzione protettiva o di buon auspicio per colei che li indossa. Nel caso di Siwa non c'è nessuna testimonianza dei un'antica pratica di body decoration (con l'eccezione dell'henna, ancora utilizzato e anch'esso portatore di significati simbolici), ma certamente il fatto che i ricami siano presenti su determinati indumenti cerimoniali e seguano schemi ben precisi, rende valida l'ipotesi che non si tratti di motivi decorativi fini a se stessi.
Lo stile e la simbologia delle decorazioniLo stile decorativo Siwano rappresenta un'originale combinazione tra la vivace spontaneità dello stile berbero tipico delle aree rurali del Maghreb e la ripetitività geometrica dei ricami realizzati dalle donne arabe di Egitto e Palestina. Data la storica posizione dell'oasi al centro delle rotte commerciali, gli abitanti di Siwa, sebbene originariamente Berberi, hanno subito in maniera crescente l'influenza delle tribù nomadi beduine, che col tempo si sono stanziate nell'oasi e nelle aree circostanti. Entrambi gli stili, quello berbero e quello beduino, prevedono l'uso di colori caldi e luminosi (rosso in primis), visto che questi popoli sono soliti vivere in zone desertiche caratterizzate da una forte monotonia cromatica del territorio. I colori tradizionali usati a Siwa sono cinque: rosso, arancione, giallo, verde e nero, usati seguendo regole precise. Nonostante i ricami appaiano già da soli luminosi e vividi, agli abiti vengono spesso aggiunte applicazioni brillanti come perline e bottoni di madreperla, che si dice riflettano i raggi solari e quindi ne esaltano l'impatto visivo.
Alla base del ricamo Siwano vi sono numerosi simboli stilizzati che rappresentano principalmente piante, animali, oggetti quotidiani o simboli protettivi. Anche se ad un osservatore esterno possono apparire come semplici figure geometriche prive di significato, ognuno di questi simboli ha un nome che viene tramandato da secoli e permette la sua identificazione con quello che era il suo significato originario: pesce, ragno, sole, mano, bicchiere, ramo di palma, forbici, diamante etc,
Oltre ai simboli vengono realizzate linee di vario tipo, anch'esse associate con soggetti naturali, come il tronco di palma. Simboli e linee insieme formano i motivi decorativi degli abiti. Comparato con gli stili cittadini che con il tempo si sono formalizzati in composizioni regolari e ripetitive (ad esempio gli i arabeschi), il ricamo di Siwa si caratterizza per una certa spontaneità tipica delle aree rurali Nordafricane -meno soggette ai vincoli della moda. Infatti, dal momento che non ci sono precise condizioni su spaziature e dimensioni, l'impatto visivo d'insieme risulta tutt'altro che statico.
Ciò non significa che non vi siano motivi ricorrenti, ma nella maggioranza dei casi questi non sono espressione di nuove mode, ma piuttosto di tradizioni che hanno assegnato a certe composizioni stilistiche un valore simbolico. Le regole stilistiche sono indirizzate all'abito nel suo insieme, che deve essere ricamato in determinati punti e con determinate geometrie. Per esempio l'abito da sposa, il capo d'abbigliamento più abbondantemente decorato, presenta uno schema centrale che si estende a raggi dal collo, passando per il petto, fino in basso. Nell'insieme di simboli e linee che compongono il motivo decorativo dominante, alcuni simboli sono a discrezione di colei che ricama, mentre altri sono d'obbligo; in questo modo l'impatto visivo complessivo dell'abito è sempre lo stesso nonostante ogni singolo capo mantenga la sua unicità. La scelta di determinate figure al posto di altre è probabilmente motivata da ragioni simboliche radicate nelle antiche credenze berbere, come quella che il malocchio si inserisce all'interno degli abiti, motivo per il quale questi devono essere protetti nelle aperture con figure angolose che lo respingano.
 

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