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Ceramica

  • Nella preziosa collana in ceramica ogni perla è singolarmente realizzata a mano con pregiatissima resa plastica e superficie smaltata in vibrate colorazioni, turchesi, cobalto, smeraldo e oro.

  • Contenitore per alimenti nei toni delicati dell'argilla naturale e del bianco, abilmente foggiato e inciso. Elementi del mondo vegetale disegnano la forma: ampio decoro floreale sottolinea il fondo, delicati giochi di rami fioriti definiscono il bordo.

  • Ciotola contenitore in ceramica modellata e decorata a mano. La forma organica ed irregolare riecheggia i fondali marini con rocce e conchiglie, enfatizzati dall’uso degli smalti e delle cristalline con effetti cangianti e madreperlati.

  • Pregiati nella manifattura, i vasi riprendono le forme dei bottoni in filigrana della tradizione orafa sarda, resi contemporanei dalla finitura satinata degli smalti e dall'originale decorazione a rilievo con dettagli in oro zecchino che evoca le pregiate filigrane.

  • Il set da scrivania in ceramica smaltata, in cromie decise a campiture piene, s'ispira nel progetto intuitivo all'industial design anni Settanta, risolto con le forme perfette dei parallelepipedi unibili in un gioco d'incastri.

Il settore

La lavorazione della ceramica nel territorio isolano è testimoniata fin dal Neolitico con caratteristiche distintive che evolvono nel periodo nuragico. Le produzioni fittili del Neolitico interpretano la forma femminile, rotondeggiante anche nelle produzioni di vasellame, rappresentazione della Dea madre. Nella ceramica nuragica la figura è asciutta e stilizzata ed esprime la forza della guerra.
 
Nei periodi che seguono, la consistente circolazione di ceramiche importate, legate alle diverse culture che interagiscono con la Sardegna, rende difficile definire quale fosse la produzione locale, produzione che acquista con certezza espressione autonoma nell’età moderna, perdurando con caratteristiche stilistiche e con procedure tecniche quasi inalterate fino a tempi recenti.
 
La lavorazione è la terracotta, che può essere ingobbiata ed invetriata. Le forme sono poche e funzionali eseguite al tornio: le brocche, marigas, i recipienti, sciveddas, i tegami, pingiadas, i fiaschi, frascus, le ciottole, discus, e alcuni tipi di bricchi e versatori.
 
Il contesto è rurale, di sussistenza agreste e pastorale. Sono oggetti che supportano le attività quotidiane, il trasporto e alla conservazione dell’acqua, la panificazione, la preparazione dei dolci e dei cibi. Eppure non sfuggono agli abbellimenti e alle caratterizzazioni espressive. Le versioni festive appartengono ai giorni solenni, alla ricorrenza, al rito, sono lustro nel corredo. Vengono elaborate dai figuli più capaci, grafite e decorate con aggiunte plastiche, con motivi vegetali e con figure di santi e altri simboli religiosi e benauguranti.
 
Queste produzioni che appartengono alla cultura materiale locale, insieme alle produzioni di altri settori artigianali come la tessitura, l’oreficeria, l’intaglio e la cestineria, custodiscono un linguaggio segreto, intimo e suggestivo.